Alessandro Bellavista, autore dell’articolo comparso sull’edizione palermitana de “La Repubblica” di ieri – che qui sotto riproduciamo – oltre che ordinario di diritto del lavoro presso l’Università degli studi di Palermo, è anche siciliano, pertanto residente in una delle regioni presumibilmente più coinvolte nell’attesa della normativa sul cosiddetto “reddito di cittadinanza“. Il suo ragionamento – preoccupato quanto agli esiti presumibili dell’operazione – centra soprattutto due temi: a) l’impreparazione delle amministrazioni pubbliche a gestire i complicati rotismi cui inevitabilmente va subordinata la corretta erogazione del futuro assegno; b) la latitanza – sempre dello Stato – nella funzione che di più dovrebbe caratterizzarlo: quella di innescare attraverso investimenti ed adeguate politiche infrastrutturali un circuito virtuoso di crescita della produzione e del lavoro.
Più che un assegno serve il lavoro – Alessandro Bellavista