La vicenda giudiziaria occorsa al nostro collega dr. Giovanni Urbani deve essere annoverata nella categoria dei “rischi professionali” di un dirigente pubblico. Per dire meglio, il rischio professionale di procedimento dinanzi alla Corte dei Conti o, peggio, di fronte alla Magistratura penale deriva spessissimo dal “fare” del dirigente pubblico, più che dal “rallentare” o dall'”omettere”. La storia di un procedimento penale per abuso d’ufficio – poi archiviato per estraneità ai fatti contestati – ha attraversato la vita professionale e familiare del dr. Urbani per ben 5 anni (dal 2011 a due mesi fa).
Giovanni Urbani non si lamenta, si dichiara semplicemente “felice”. Chi appartiene alla sua comunità, tuttavia, sa bene che, levati i casi di tutt’altra natura in cui l’illecito penale c’è e va punito, incidenti legati all’attività del dirigente pubblico sono possibili e connaturati alla natura stessa di un “mestiere” caratterizzato da ripetute e continue decisioni da assumere, decisioni che coinvolgono i diritti di tutta la collettività. I dirigenti inadeguati e “scansa-responsabilità” vanno espulsi dalla categoria, invece quelli che impegnano tutta la loro persona come servitori dello Stato incorrono in continui “rischi professionali” legati al “decidere”; pertanto, non rubano certo le retribuzioni loro pagate.