Riprendiamo i contenuti del numero 5/2021 che la rivista Italianieuropei, diretta da Massimo D’Alema, ha deciso di dedicare alle pubbliche amministrazioni italiane. Presentiamo anche il link al convegno di presentazione del numero della rivista, a cui hanno partecipato, oltre D’Alema, rappresentanti di varie famiglie politiche, quali Marianna Madia, Renato Brunetta e Antonio Decaro, presidente dell’ANCI. E’ stato affermato DA TUTTI i convenuti – ciascuno appartenente a una diversa radice politico-ideologica – che la burocrazia non è un male in sé, non va depauperata di risorse, ma accresciuta perché costituisce un polmone indispensabile per la crescita sociale ed economica di una Nazione!!!
Benvenuti tutti nella modernità! Con quattro secoli di ritardo rispetto a Francia e Inghilterra e due dagli Stati Uniti anche nel nostro Paese le varie culture politiche comprendono la lezione delle cose, poi codificata a inizio del ‘900 da Max Weber (vedi qui)! Al di la’ delle battute, l’assimilazione generale del concetto di centralità di una buona burocrazia pubblica va considerato come un passo in avanti storico che compie il ceto dirigente del nostro Paese e un vero e proprio atto di “sdoganamento”, di cui beneficerà tutta la comunità nazionale.
Tutto risolto? Neanche per niente! Perché, al di là della rivendicazione dei propri meriti sviluppata dai politici partecipanti al Convegno, andrà da loro assimilato il concetto di fondo (e sarà una lotta durissima) che affermava Costantino Mortati nell’anno 1947 in Assemblea Costituente, al momento di scrivere gli articoli 97 e 98 della Carta riguardanti la pubblica amministrazione: che il senso dell’essere al servizio esclusivo della Nazione dei dipendenti pubblici comporta una bidirezionalità del principio: a tutela della collettività e dei funzionari al tempo stesso, ai quali si dovevano assicurare “alcune garanzie per sottrarli alle influenze dei partiti politici […], per avere un’amministrazione obiettiva della cosa pubblica e non un’amministrazione dei partiti” (si veda qui l’illuminante ricostruzione della professoressa Paola Piras nel suo saggio “Il buon andamento nella PA tra etica pubblica e corruzione” ).
Per non parlare poi della concretezza degli interventi recentemente posti in essere su proposta del Ministro Brunetta, sui quali, come associazione, abbiamo già espresso le nostre perplessità (vedi qui e vedi qui). Sarà un caso, ma nel numero 5/2021 di Italianieuropei sono visibili in chiaro gli articoli dei politici e non quelli dei professori Paola Piras e Alessandro Natalini (vedi qui e vedi qui), che sono chilometri più avanti quanto all’analisi dell’esistente.
Giuseppe Beato
Numero 5/2021 di Italiani Europei – clicca qui.