Se immaginate per l’intervento a un convegno, sarebbero troppe e troppo cariche le 60 slide che sotto si presentano sulla burocrazia del Regno Unito.
Ma qui la finalità e’ diversa. L’autore aspira a tracciare una sorta di riassunto sintetico a beneficio di chi abbia un’ora di tempo per inquadrare la realtà amministrativa di uno dei più’ antichi stati del mondo. In quest’ottica specifica esse vanno scorse. Chi si incuriosisse potrà cliccare sulle parole ipertestuali per approfondire.
Per chi è a conoscenza – praticamente tutti gli italiani – di come funziona la nostra burocrazia la lettura del sistema burocratico inglese è uno shock…… Lo shock di scoprire quanto sia sideralmente lontano dall’Italia il loro modo di regolare e gestire una burocrazia moderna.
Solo una considerazione fra le tante possibili: li’ si è perfettamente coscienti del fatto che gli uffici pubblici erogano servizi in regime di monopolio e pertanto, in mancanza della severa selezione che opera sempre il mercato, hanno predisposto nei secoli i necessari (ed efficienti) meccanismi correttivi. Quali? un sistema di controlli esteso e diretto alla responsabillizzazione continua (accountability) di tutte le amministrazioni pubbliche, dal punto di vista della spesa e dei risultati conseguiti (value for money). In più’ una rete efficiente di ascolto e indagine sulle lamentele dei cittadini verso i comportamenti scorretti (da noi sempre nascosti dietro il paravento della legittimità formale). Un sistema di controlli (audit system) con al vertice il ruolo di vigilanza del Parlamento di Westminster su tutta la burocrazia, con priorità su altre funzioni e attraverso il supporto sistematico e non episodico di organismi pubblici indipendenti e neutrali politicamente.
Quanto lontana questa mentalità dall’allergia profonda a qualunque tipo di controllo che prevale da noi in tutte le propaggini della vita civile.
Giuseppe Beato