Il tema cui ci si riferisce non è quello della raccomandazione in un ufficio pubblico ricevuta da una persona educata, bensì una materia per la quale Richard H. Thaler ha ricevuto giorni fa il premio Nobel per l’economia.
E’ la traduzione italiana di un concetto cardine – “Nudge” – vedi qui – teorizzando il quale Thaler, professore di Economia comportamentale (Behavioral economics) , ha dimostrato che si possono indurre comportamenti economicamente significativi ricorrendo a fattori di natura squisitamente psicologica ed elaborando segnali e messaggi opportunamente orientati. La teoria del Nudge, a sua volta, é parte integrante di un nuovo orientamento generale della scienza economica – l’economia comportamentale – secondo il quale le scelte – individuali e non – sull’utile economico da conseguire non sono determinate solo da ragionamenti razionali (come predicato fin qui dalla scienza economica), ma ricevono forti condizionamenti di natura psicologica, che contribuiscono ad orientare le scelte dell’homo oeconomicus. Chi voglia approfondire questi concetti potrà cliccare qui per leggere un’intervista a Fabrizio Ghisellini, per molti anni dirigente del Tesoro.
Ma cosa c’entra la “spintarella gentile” con la pubblica amministrazione? Ci arriviamo dopo un ulteriore passaggio logico: cosa accade se viene lanciata una campagna-quiz in cui si chieda a persone che camminano per la strada se è più forte Cristiano Ronaldo o Leo Messi invitando a gettare le cicche di sigaretta in uno dei due comparti di un cestino? Oppure, cosa accade se si dipingono sull’asfalto vivacissime strisce pedonali come quelle qui sotto (é stato fatto veramente a Bogotà, in Islanda e a Nuova Delhi)? In tutti e due i casi si indurrà un comportamento virtuoso nelle persone, che consentirà di contrastare fenomeni socialmente dannosi e/o dispendiosi in termini di danaro pubblico.
Ciò significa che un oculato investimento pubblico, opportunamente pensato e attentamente attuato sulla base del criterio del Nudge (una spintarella gentile a comportamenti virtuosi) può provocare risultati di pubblica utilità in termini di risparmi e/o di migliori servizi resi .
Tutto questo è stato compreso dall’Amministrazione pubblica inglese che dal 2010 ha istituito un Team di cervelli (Beavioral Insight Team) a diretto riporto di Downing Street, incaricata di analizzare, pensare e organizzare campagne pubbliche del tipo esemplificato più sopra: vediamo in tal senso un articolo sulla Nudge Unit nella quale lavora anche un’italiana, Francesca Tamma, laureata ad Edimburgo ed esperta in ricerche sociali. Sono al lavoro in questa Unit circa 100 persone, in gran parte laureati in psicologia, antropologia e neuroscienze: vedi qui l’articolo. Fra gli interventi di questa Unit citiamo l’aumento di donazione di organi indotto dall’obbligo di dichiarare sulla propria patente se si consenta o meno alla donazione in caso d’incidente, oppure il risparmio energetico complessivo ottenuto attraverso una campagna di incentivazione alla coibentazione dei tetti dietro la garanzia di sgombero dei solai a carico dei costruttori. Si parla di circa 210 milioni di sterline di gettito in più in un solo anno fiscale nelle casse di sua Maestà – vedi.
Dulcis in fundo, a dimostrazione dell’interesse delle Amministrazioni pubbliche anglosassoni per questa materia apparentemente secondaria e di nicchia, un Executive Order – vedi – di Barack Obama a tutte le Agenzie federali U.S.A. affinché siano ricercate utili applicazioni della scienza comportamentale per “servire meglio il popolo americano” (“to better serve American people“). E qui il pensiero va memore – come sempre – al grande Alberto Sordi di “Un americano a Roma”!! Già immaginiamo i goffi tentativi di qualche anima bella qui in Italia – vedi – di copiare superficialmente e con risorse umane e finanziarie ridicole quello che è un progetto di lavoro che necessita di finanziamenti adeguati, professionalità all’altezza e, soprattutto, di un sistema di misurazione dei risultati conseguiti dalle campagne di nudge, capace di dar conto del successo o meno delle iniziative adottate.
Siamo ancora lontani dall’assimilare le teorie economiche di Mariana Mazzucato che nel suo libro di successo “Lo Stato innovatore” predica invano – vedi – per noi che lo Stato (da intendere da noi come il sistema complessivo di Istituzioni pubbliche) gioca un ruolo strategico nello sviluppo dell’imprenditoria privata con mirati investimenti pubblici, ma che “spacciando la privatizzazione per panacea sarà estremamente difficile attrarre le competenze che queste istituzioni pubbliche richiedono“.
Giuseppe Beato