Pubblichiamo di seguito gli articoli de “La Stampa” e de “Il Sole 24ore”, che illustrano la recentissima vicenda dell’aumento delle retribuzioni di pochi potentissimi “papaveri” della pubblica amministrazione, fuori da qualunque contesto sistematico di riferimento e a 10 giorni dalle elezioni politiche. Qui sopra l’emendamento approvato in Commissione al Senato da tutti i partiti.
Sulle retribuzioni dei manager e di tutte alte professionalità che operano nelle amministrazioni pubbliche andrebbero effettuate analisi approfondite e operate scelte adeguate…..ma seriamente!…. sopratutto, mai in un frangente economico eccezionale nel quale vengono colpiti i redditi dei lavoratori e delle piccole imprese per il rincaro dei prezzi dell’energia. Bene, quindi, la presa di posizione dei tre grandi sindacati confederali.
CGIL CISL UIL – La norma sugli aumenti del tetto degli alti manager pubblici va cancellata.
Rimane da osservare che la politica, tutta la politica, non rinuncia a governare la burocrazia del nostro Paese pensando solo alle prebende di chi ne è occupa i posti di vertice e alimentando così un connubio perverso mirato a nulla modificare e innovare. In questo modo le problematiche serie e strutturali delle pubbliche amministrazioni italiane sono ridotte a gossip e a manovre di corridoio per il piccolo consenso elettorale di brevissimo periodo.