Il Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta si è accreditato nei primi undici mesi di vita del governo Draghi per un suo atteggiamento che potremmo definire “ecumenico”, quasi benedicente (di sé stesso e dei suoi successi). Dalla posizione di dura contrapposizione con i sindacati di dieci anni fa (governo Berlusconi 2008/2011) si è convertito a toni, posizioni politiche e proposte legislative largamente favorenti il loro ruolo nella pubblica amministrazione. Il termine “fannulloni” riferito ai dipendenti pubblici, poi, è stato ormai relegato ad altra era geologica.
Ma in questa conversione sulla via di Damasco, l’efficienza e la qualità delle pubbliche amministrazioni troveranno un concreto sostegno sul piano delle regole da lui proposte e poi approvate con leggi dal Parlamento? il tempo dirà, anche se noi qualche fiero dubbio ce l’abbiamo (vedi qui e vedi qui) .
Rimane il fatto che in questa ansia ecumenica di dimostrare tutto e il contrario di tutto, egli firma risposte a interrogazioni parlamentari che risultano, complici gli svolazzanti arabeschi predisposti dai suoi uffici, semplicemente esilaranti. A un’interrogazione dell’onorevole Giuseppina Occhionero che invitava il governo ad “adottare iniziative affinché la premialità nella pubblica amministrazione sia effettiva ed efficace“, egli ha rivendicato che “da vent’anni ormai i tentativi del legislatore sono rivolti a sottrarre la valutazione dei dipendenti pubblici – e in special modo dei dirigenti – ai rigidi automatismi della disciplina legale.” …..e sapete quale articolo di legge cita a sostegno di questa affermazione? Ma sì!…. proprio quell’articolo 19 della sua riforma della 2009 (d. legislativo n. 150) nel quale venivano rigidamente predeterminate le percentuali di premio che tutti gli uffici pubblici dovevano distribuire fra i dipendenti (vedi qui il testo originale prima delle modifiche effettuate dalla riforma Madia). Ma ciò non basta! Nel prosieguo della sua risposta egli rivendica l’efficienza degli Organismi Indipendenti di Valutazione (OIV) sempre da lui inventati in occasione del decreto 150 citato (art. 14), per i quali la realtà (che notoriamente ha la testa dura) si è incaricata di dimostrare che, venendo scelti dai vertici politico-amministrativi di un’amministrazione e da questi retribuiti, essi tutto possono essere fuorché “indipendenti” (vedi qui “perché le disposizioni sugli oo.ii.vv. non possono funzionare”)…..L’ironia romanesca potrebbe così icasticamente sintetizzare le performance del Ministro: “Ahò! Forte ‘sto Brunetta!!!”
Buon divertimento.
Giuseppe Beato
Executive summary – valutazione dei dipendenti pubblici