Tanta supponenza nelle parole di Giulia Bongiorno nell’intervista al quotidiano “La verità” dello scorso 18 marzo 2019. Da una parte una pubblica amministrazione che attende da decenni una sistemazione dei suoi gangli vitali all’altezza di un Paese occidentale avanzato, dall’altro un Avvocato che si è occupato d’altro nelle sue precedenti esperienze professionali e che, giunto a questa alta e delicata responsabilità, crede di risolvere tutto a colpi di disegni di legge che prescrivono “sistemi di verifica biometrica dell’identità e di video sorveglianza degli accessi” (in palese contrasto coi principi dello Statuto dei lavoratori – vedi qui il ddl concretezza) e “verifiche psico-attitudinali finalizzate all’accertamento del possesso di adeguate capacità relazionali“- vedi qui ddl-delega-miglioramento-pubblica amministrazione. Entrambi i virgolettati sono riferimento letterale al contenuto dei suoi due disegni di legge in discussione alle Camere.
Additare all’opinione pubblica un “colpevole”, invece che procedere alla ben più complessa opera di ridefinizione dell’amministrazione pubblica italiana……C’è da rimpiangere perfino il ministro Brunetta che, dietro ai suoi comodi slogan sui “fannulloni”, aveva perlomeno un progetto – giusto o sbagliato che fosse.
intervista la verità 18 marzo 2019
comunicato stampa CGIL CISL UIL 20 MARZO 2019