Nel contesto di un rapporto di consultazione avviato con sindacati e associazioni che si occupano di riforma della pubblica amministrazione, pubblico impiego e dirigenza pubblica e in occasione dell’elaborazione del disegno di legge poi presentato in Consiglio dei Ministri lo scorso 13 settembre (vedi qui), è stata sentita anche la nostra Associazione, nelle persone del suo presidente Antonio Zucaro, della direttrice della nostra rivista Daniela Carlà e del segretario generale e responsabile di questo sito Giuseppe Beato; il colloquio è stato promosso dal Capo di Gabinetto Sergio Ferdinandi .
Nel contesto di una franca esposizione, il presidente Zucaro ha sottolineato alcune perplessità di una vasta compagine dirigenziale pubblica (statale e non) in ordine alla materia della privatizzazione del pubblico impiego, così come si è venuta concretamente manifestando in questi anni, del deficit di stabilità della dirigenza pubblica e del cattivo esito dei processi di valutazione avviati da trent’anni a questa parte.
In relazione alle nostre dichiarazioni, ci è stato richiesto un appunto/proposta su temi che, secondo l’associazione, potrebbero essere oggetto di regolazione legislativa. L’appunto in questione è stato prontamente recapitato al gentile destinatario che, per correttezza, aveva comunque chiarito che nella materia esistono diverse e contrastanti correnti d’opinione. Ciò, peraltro, ci è naturalmente noto! Il contenuto delle nostre proposte – che pubblichiamo qui sotto – manifesta la nostra convinzione sull’urgente necessità che la pubblica amministrazione italiana sia dotata di norme adeguate riguardanti la stabilità del ruolo della dirigenza pubblica (abolizione dei contratti a tempo determinato) e di passare dalla dichiarazione ai fatti in ordine a un sistema di valutazione delle politiche pubbliche, dei risultati conseguiti dalle varie amministrazioni pubbliche e delle performance individuali dei dirigenti e dipendenti (istituzione di un’autorità nazionale indipendente per la valutazione a supporto alle funzioni di vigilanza sull’esecutivo e sulle pubbliche amministrazioni spettanti al Parlamento).
La pubblicazione del documento – che non ha avuto per ora riscontro in sede governativa e che sarà portato all’attenzione nelle sedi parlamentari – vale come offerta di collaborazione e impegno verso qualunque forza politica, sindacale o associativa sia interessata a questi temi.
ll quadro regolativo del pubblico impiego