Sono passati ormai cinque anni da quando nel 2014 le edizioni Laterza hanno pubblicato il testo dell’economista italo-americana Mariana Mazzucato “Lo Stato innovatore”, ma assolutamente nulla si è smosso a proposito delle due tesi di fondo che lei dimostrava nel libro con esemplificazioni e prove fattuali: 1. che i Paesi europei possono emergere dalle crisi economico-finanziarie NON attraverso tagli indiscriminati della spesa pubblica, MA con sostanziosi piani di investimento, soprattutto in ricerca e sviluppo; 2. che l’amministrazione pubblica degli Stati Uniti ha svolto e svolge un ruolo strategico nell’innovazione tecnologica, attraverso finanziamenti a start up e a programmi industriali innovativi.
E’ opportuno sottolineare che c’è un abisso fra le tesi della Mazzucato – che noi facciamo nostre – e quelle degli economisti di scuola liberista che, al contrario, continuano a teorizzare uno “stato leggero”, che il vero ostacolo all’efficienza delle imprese è rappresentato dalla pubblica amministrazione e che, in conclusione, si devono trasferire le funzioni pubbliche alle imprese private. Si veda in tal senso il dibattito televisivo fra Mariana Mazzucato e l’economista bocconiano Francesco Giavazzi (clicca qui per ascoltare).
Di seguito, riportiamo l’introduzione a quel testo, dove l’autrice esponeva le tesi poi doviziosamente illustrate.
Introduzione a “Lo Stato innovatore” – Mariana Mazzucato