L’intervista che qui riportiamo di Massimo Severo Giannini merita un minimo di contestualizzazione: aveva trasmesso al Parlamento da Ministro della Funzione Pubblica il suo Rapporto sui principali problemi dell’amministrazione (vedi qui) ben 7 anni prima, nel 1979. La sua esperienza da Ministro si era chiusa, non per sua volontà, nel settembre 1980 lasciandogli l’amaro di non aver potuto continuare nella strada intrapresa.
I principi enunciati nel suo “Rapporto” – attività basate su indicatori di produttività, tecnologie organizzative, informatica, privatizzazione del rapporto d’impiego, formazione – erano ormai entrati nella cultura delle componenti più avvertite fra i gestori della pubblica amministrazione. Inoltre, sempre per inquadrare, le riforme degli anni ’90 erano di là da venire e si operava ancora in un limbo giuridico nel quale lo strumento del contratto collettivo era, per così dire, mischiato con l’aborrito diritto amministrativo.
Tuttavia…
Tuttavia i giudizi di uno dei padri delle innovazioni nella PA negli ultimi 40 anni suonano lo stesso come tante rasoiate. E, soprattutto, sono profetici perchè qualificano una situazione paralizzata e paralizzante riscontrabile ancora oggi, 33 anni dopo quell’intervista:
“…E’ la solita storia immaginaria che si ripete. Anche in occasione del precedente contratto, e di quello precedente ancora si disse che gli incentivi economici avrebbero svecchiato l’amministrazione. Nonostante anche un certo impegno dei sindacati non è cambiato nulla incentivazioni. Una specie di premio di rendimento; in poco tempo era già diventato un premio per chi si prendeva il disturbo di andare in ufficio. Il premio, generalizzato, è diventato un semplice aumento eguale per tutti….
……L’inefficienza della pubblica amministrazione è una variabile indipendente dalle retribuzioni. E’ un fatto che non dipende dalla sola voglia di lavorare o dalla buona creanza degl’impiegati. Dipende, invece, soprattutto, dall’organizzazione del lavoro……
……manca attenzione, una cultura politica che faccia comprendere le perdite, i freni e i mancati profitti in termini di sviluppo che crea un’amministrazione che non stia al passo coi tempi”.
Buona lettura.
Una intervista poco nota di Massimo Severo Giannini