Uno degli argomenti centrali per avviare una riforma vera delle pubbliche amministrazioni italiane é costituito dalla necessità assoluta di puntare sulle alte professionalità a immediato supporto dei dirigenti, seguendo due percorsi maestri: a) il reclutamento rapido di giovani laureati in discipline scientifiche che vadano a colmare il vuoto professionale insopportabile generato da 15 anni di blocco delle assunzioni; b) valorizzando le risorse interne in servizio nelle pubbliche amministrazioni, anche e soprattutto dal punto di vista della loro collocazione nel quadro delle varie carriere. Esistono nei fatti già oggi figure apicali specifiche di questo tipo in tutte le amministrazioni pubbliche (Scuole, INPS, Ministeri) ma sono confuse all’interno della massa più indefinita dei dipendenti . Con la sua proposta al tavolo del Contratto Collettivo Nazionale Quadro (CCNQ per 2019/2021) ancora aperto all’ARAN, la CIDA funzione pubblica ha riaperto una questione antica, “eretica” per le grandi rappresentanze del personale dei comparti: quella di riservare una sezione delle alte professionalità/middle management/quadri intermedi – o come meglio le si voglia chiamare – DENTRO LE AREE DI CONTRATTAZIONE DIRIGENZIALE. Questa proposta “eretica” di eretico non ha niente, perchè è consona ai dettami con i quali il codice civile da sempre classifica le forze di lavoro nelle imprese private (dirigenti, quadri, impiegati, operai) e perchè ricompatterebbe in un unico coerente contenitore contrattuale figure professionali con compiti e funzioni omogenee fra loro. Alleghiamo di seguito il documento presentato dalla Federazione CiDA funzione pubblica in ARAN eppoi recapitato al nuovo Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta.
Documento CIDA di avvio della contrattazione nella PA 12 marzo 2021