Dei 235 miliardi di euro appostati fino al 2026 per il finanziamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, circa 31 mld sono programmati per interventi su Istruzione e ricerca, in un ottica – illustrata alle pagine 174/200 del PNRR (vedi) – di potenziamento complessivo dei servizi d’istruzione e di migliore collegamento fra gli istituti di ricerca pubblici e le imprese. Continua a leggere
La situazione degli occupati negli enti locali
Pubblichiamo un report dello scorso luglio 2022 della Direzione Studi e Ricerche della Banca Intesa San Paolo che inquadra la tematica del personale degli enti locali dal punto di vista della sua evoluzione nell’ultimo decennio, delle unita’ attualmente in servizio, dell’eta’ media e delle iniziative adottate per legge in parallelo con le previsioni del PNRR. Ai comuni d’Italia è affidata la gestione di un importo complessivo del PNRR pari a 70 miliardi di euro. E’ intuitivo dedurre che parte cospicua del successo delle diverse iniziative in campo e’ strettamente legato all’adeguatezza delle risorse umane. Continua a leggere
Distribuzione territoriale dei dipendenti pubblici – ieri e oggi
Dal 1980 a oggi si è modificata poco la distribuzione di dipendetti pubblici nel nostro Paese. Il dato è desumibile elaborando la relazione “La dimensione territoriale” della Ragioneria Generale dello Stato sul Conto annuale dei dipendenti per l’anno 2020 (vedi qui) e i dati presenti nel famoso “Rapporto sulle condizioni delle pubbliche amministrazioni” del 1993 (vedi) , a cura del Dipartimento della funzione Pubblica – Ministro Cassese. Presentiamo qui di seguito due tabelle tratte da tali fonti una per l’anno 2020 e un’altra per l’anno 1980, quaranta anni prima. Continua a leggere
Un Cassese d’annata: questione amministrativa e questione meridionale.
Sabino Cassese, classe 1935, fu conosciuto dai piu come esperto di punta della burocrazia italiana nell’anno 1977, in seguito alla pubblicazione dello scritto che riproponiamo qui sotto: “Questione amministrativa e questione meridionale“, edito da Giurffre’. Se ne parlò in seguito un po’ superficialmente come dello scritto in cui si dimostrava che l’alta burocrazia italiana era composta da laureati in discipline giuridiche provenienti dal Mezzogiorno.