Paola De Ioanna, presidente dell’OIV del Ministero dell’Economia, è un antico conoscitore dell’amministrazione pubblica italiana, perché la frequenta da decenni (fu Capo di Gabinetto di Carlo Azelio Ciampi negli anni dell’entrata nell’euro) e perchè è un “pensatore” raffinato. Nell’articolo pubblicato ieri 27 novembre su “Affari e finanza de La Repubblica, pur con gentilezza, non le manda proprio a dire sullo stato attuale della pubblica amministrazione!
Le sue affermazioni sono taglienti e severe: La pubblica amministrazione “elemento di debolezza più rilevante nella produttività complessiva nel paese“, “… Vent’anni di banalità sui fannulloni, I tagli lineari ciechi e di retorica federalista“, “non si può implementare nessuna politica pubblica senza una struttura adeguata“, “se le politiche si risolvono in una rassegna gli adempimenti la macchina amministrativa è destinata ad essere percepita come un freno mentre nelle economie evolute è un tassello cruciale dello sviluppo“, “la valutazione delle politiche pubbliche rimane un terreno per seminari E corsi post universitari”, “non ci si chiede se la qualità, le professionalità, la collocazione sul territorio sono adeguate alle potenzialità di un’economia evoluta ed aperta”, “senza una pubblica amministrazione rimotivata, rilanciata e resa coerente con i compiti che da essa devono essere assolti, la produttività totale dei fattori rimarrà stagnante, con buona pace dei cantori della meritocrazia competitiva, dell’innovazione ed il controllo della spesa“, “per competere nella globalizzazione un’amministrazione all’altezza dei compiti è cruciale“.
De ioanna 27 11 2017 MOTIVARE NON FRUSTRARE