Come noto, e’ stato presentato in Parlamento un disegno di legge di riforma costituzionale riguardante le modalità di designazione e di permanenza in carica del Presidente del Consiglio dei Ministri ( si veda qui il testo e la relazione presentata dal governo al ddl 935/2023). La riforma costituzionale proposta – detta giornalisticamente “del premierato” – consta essenzialmente dei seguenti punti:
a) il Presidente del Consiglio è eletto a suffragio universale e diretto per 5 anni e deve essere un parlamentare eletto nella Camera per la quale si è candidato;
b) l’elezione delle due Camere e del Presidente avviene contestualmente;
c) la nuova legge elettorale deve prevedere un premio su base nazionale che garantisca alle liste ed ai candidati collegati al Presidente del Consiglio eletto il 55% dei seggi in ciascuna Camera;
d) il Presidente della Repubblica conferisce al Presidente del Consiglio eletto l’incarico di formare il Governo e di proporre la nomina dei ministri;
e) il Presidente eletto entro dieci giorni si presenta alle Camere per chiedere la fiducia che, ove non concessa (nemmeno in una seconda votazione nel caso sia respinta nella prima), porta allo scioglimento delle Camere da parte del Capo dello Stato ;
f) in tutti i casi di cessazione della carica del Presidente del Consiglio eletto, il Presidente della Repubblica può reinvestire il Presidente dimissionario o un altro parlamentare eletto in una lista a lui collegata, ma in ogni caso con il fine di attuare l’indirizzo politico e gli impegni programmatici su cui il Governo del Presidente eletto aveva ottenuto la fiducia;
g) ove il Presidente del Consiglio subentrante non ottenga la fiducia ovvero la perda in corso di mandato o comunque si dimetta, decada o muoia, le Camere vengono sciolte dal Presidente della Repubblica.
In ordine a tale riforma riprendiamo un testo prodotto dall’associazione ASTRID, che esamina e valuta il contenuto e il senso delle proposte in questione, in un’ottica di confronto con gli altri sistemi istituzionali dei paesi democratici. Oltre al presidente Bassanini, le osservazioni e proposte si devono, fra gli altri a:
Giuliano Amato, Enzo Balboni, Marco Cammelli, Massimo Carli, Vincenzo Cerulli Irelli, Enzo Cheli, Francesco Clementi, Daniele Casanova, Edoardo Caterina, Fulvio Costantino, Giovanna De Minico, Filippo Donati, Antonio Floridia, Franco Gallo, Maria Cristina Grisolia, Massimo Luciani, Giorgio Macciotta, Gabriele Maestri, Maurizio Malo, Andrea Manzella, Francesco Marone, Oreste Massari, Gilberto Muraro, Alessandro Pajno, Silvia Paparo, Stefano Passigli, Cesare Pinelli, Marco Podetta, Lorenzo Spadacini, Rolando Tarchi, Giovanni Tarli Barbieri, Luisa Torchia, Mauro Volpi.
paper-Astrid-Riforma del premierato