Le sabbie mobili in cui sono clamorosamente affondati precedenti finanziamenti europei e italiani nei passati 15/20 anni ( in particolare i Fondi Strutturali Europei e i Fondi di Sviluppo e Coesione, nei tre settenni 2000/2006, 2007/2013 e 2014/2020) si sono concretizzate nel passato nel mancato raggiungimento di obiettivi per i quali furono stanziate decine di miliardi di euro
(si veda per i fondi strutturali europei qui e qui). Proprio la serie di “incidenti” ripetuti hanno indotto l’Unione Europea (su sollecitazione dei paesi “virtuosi”) a introdurre circostanziate norme di Regolamento, per cui il pagamento delle tranche di finanziamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (191 miliardi all’Italia fino al 30 giugno 2026) è subordinato alla certificazione da parte dello Stato italiano dei traguardi e degli obiettivi raggiunti in occasione delle richieste di versamento delle tranche di finanziamento semestrali. E’ previsto dal Regolamento UE 2021/241 del 12 febbraio 2021, all’articolo 24, che il Governo italiano presenti ogni semestre una richiesta debitamente motivata in cui siano specificamente indicati i traguardi e gli obiettivi raggiunti nel semestre, onde consentire, solo in caso di valutazione positiva, il pagamento delle tranche previste.
Il Governo italiano ha presentato al Parlamento lo scorso 23 dicembre 2021 la prima relazione semestrale che qui alleghiamo. Ci appaiono significativi alcuni elementi della stessa:
- il chiarimento esplicito del senso e significato degli indicatori quantitativi o di traguardo necessari per certificare l’esito delle azioni poste in campo (es. “quanti. chilometri di ferrovie costruiti” rispetto a quelli previsti) o d’impatto delle politiche pubbliche (es. incremento del tasso di natalità);
- l’esposizione non indefinita e “chiacchierata” sui risultati conseguiti, ma articolata in numeri e a livello di singolo “investimento” o “riforma” , secondo la terminologia precisa adottata in PNRR. La relazione indica, uno per uno, i 51 traguardi e obiettivi previsti per il 31 dicembre 2021 esponendo per ciascuno i risultati conseguiti;
- l’analiticità dei riferimenti alle attività poste in campo, che si spinge alla descrizione dei risultati attesi ministero per ministero, ovvero dai soggetti designati per legge come esecutori e responsabili dei programmi del PNRR (si vedano le pagine 57 e seguenti);
- il rinvio a un sito istituzionale – italiadomani.gov.it – nel quale, alla voce “il piano – investimenti – ricerca avanzata”, si possono rinvenire, per tutti gli investimenti del PNRR, obiettivi fissati, importo di spesa previsto, data di avvio e di chiusura, quantificazione degli obiettivi prevista e ottenuta.
Tutto può accadere naturalmente, anche – nel peggiore dei casi – che siano revocati i finanziamenti ove non si raggiungano gli obiettivi programmati! Tuttavia si respira un’aria nuova: forse per la prima volta è stato costituito un vero ed efficace sistema di governance della qualità della spesa dei fondi previsti per il rilancio del nostro Paese; con un controllore esterno a garanzia della serietà delle azioni che si intraprenderanno. Speriamo.
Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza