Pubblichiamo di seguito una lunga riflessione storica a proposito del rapporto fra il mondo globalizzato, i suoi nodi irrisolti e le religioni che presentano “atteggiamenti di apertura agli altri“, come afferma il suo autore Antonio Zucaro. Lo scritto indaga sulle dinamiche passate e presenti della religione cattolica e buddista, con un taglio sempre attento alle risposte che queste possono dare alle istanze di libertà e di eguaglianza fra le persone. Il focus è posto sulle chiese come istituzioni.
Di fronte all’approccio – gelosamente laico – dello scritto, ci piace sottolineare, a mo’ di chiosa, alcune affermazioni presenti nello scritto stesso che, per altro verso, rimangono per l’uomo contemporaneo le domande di fondo alle quali proprio il pensiero laico degli ultimi due secoli non ha saputo dare risposta: “Nell’età moderna avviene un rovesciamento dello schema della redenzione cristiana, con l’uomo che si fa garante della propria salvezza avvicinandosi a Dio sul terreno della conoscenza, con Galileo e Cartesio, e sul terreno della potenza, con Bacone, attraverso la scienza e la tecnica. Recuperando, così, il dominio della natura perduto col peccato originale. ……..Con la secolarizzazione, dunque, l’uomo si è svincolato sia, in parte, dai limiti terreni posti dalle leggi della natura, sia da quelli religiosi posti dalla volontà di Dio. Restano la malattia, la vecchiaia, la morte, limiti propri della condizione umana, anch’essi tuttavia, almeno in parte, superabili dal progresso della tecnica. Ma la tecnica non ha altro fine che il suo stesso potenziamento: non salva, non redime, non garantisce. Sospinta dalle forze economiche dominanti, cresce su sé stessa, si sviluppa senza direzioni e senza limiti, viola l’ordine naturale delle cose“.
Sostanzialmente siamo fermi qui.
Antonio Zucaro – Religioni e politica