Pubblica amministrazione e imprese: qualche miglioramento sul fronte del pagamento dei debiti commerciali

Gli eventi cattivi fanno più notizia di quelli buoni, si sa. Tuttavia per la nostra Pubblica Amministrazione vale la regola inversa, proprio per la rarità degli accadimenti del secondo tipo! Comunque, non pare sia stata ben compresa la portata fortemente positiva di una notizia rilanciata fra gli altri dall’ANSA, a proposito dei tempi di pagamento dei debiti commerciali alle imprese da parte delle pubbliche amministrazioni nel loro complesso – vedi qui il lancio ANSA.

La Ragioneria generale dello Stato dà informazione sul portale web appositamente costituito che in media i tempi di pagamento sono ridotti a circa 45 giorni media, con anticipo di tre giorni rispetto alla scadenze di legge (30 giorni dal ricevimento della fattura per tutti, ad eccezione delle AASSL che hanno 60 giorni a disposizione). La questione dei debiti commerciali alle imprese fu uno degli argomenti più seri e drammatici nel dibattito pubblico di qualche anno fa, perchè dall’insolvenza o gravi ritardi dei pagamenti possono derivare danni serissimi per l’esistenza stessa delle imprese (specie le piccole)  italiane.

Ricordiamo che il governo Monti intese nell’anno 2013 affrontare questo problema drammatico – che vedeva nell’anno 2012 circa 90 miliardi di debiti commerciali non pagati – con un decreto legge (il n. 35 dell’8 aprile 2013, convertito in legge n. 64 del 6 giugno 2013)   con il quale fra l’altro si istituiva: a)  un fondo speciale per assicurare la liquidità dei pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili); b) un sistema di monitoraggio da gestire a cura del MEF sull’andamento dello stock del debito e dei tempi di pagamento. Uno studio della Banca d’Italia dell’anno 2015 (vedi)  sia report successivi  segnalavano un progressivo miglioramento della situazione (vedi grafico qui sotto).

Con l’anno 2020, il debito complessivo in questione è stato abbattuto (vedi qui il lo stock dei debiti commerciali  pubblicato sul portale della Ragioneria Generale dello Stato, che consigliamo di andare a consultare per una serie di dati analitici e sintetici lì contenuti). Sul portale é presente:

  • Il monitoraggio dello stock dei debiti commerciali residui – clicca qui;
  • l’elenco delle disposizioni di legge approvate  nel tempo per rimuovere gli ostacoli che impedivano il pagamento sollecito – clicca qui;
  • Le analisi sui tempi di pagamento – clicca qui ; da queste ultime emerge che nell’anno 2020  le amministrazioni pubbliche hanno pagato il 95% dell’importo fatturato totale di circa 150 miliardi.

Non si deve, infine, dimenticare che sul successo dell’operazione “rientro” ha influito non poco l’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria a decorrere dal 31 marzo del 2015.

Più che “festeggiare” viene in mente una domanda fondamentale: qual’è la formula “magica” che ha consentito in questo caso di portare a successo una richiesta pressante della collettività? Noi azzardiamo una risposta: perchè una riforma burocratica abbia successo sono necessarie – e in questo caso si sono concretizzate – le seguenti condizioni: leggi ben congegnate nella previsione di idonei criteri di operatività; un sistema trasparente ed efficace di monitoraggio degli andamenti del fenomeno da governare; un lavoro d‘implementazione delle previsioni di legge che, non solo scorra lungo più anni, ma sia affidato ad un organo pubblico chiaramente individuato e responsabile del coordinamento dell’attuazione.

Giuseppe Beato

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