La diversità delle fonti statistiche impedisce di avere un quadro complessivo esauriente e utile a rispondere alla domanda “Quante sono le amministrazioni pubbliche?“. Sussite un problema di definizione e classificazione: considerare le amministrazioni pubbliche come entità pubblica giuridicamente determinata e qualificata porta a risultati quantitativi diversi da quello, per esempio, desumibile dall’articolare le autonomie scolastiche operanti all’interno di un unico soggetto giuridico (Ministero dell’Istruzione e del Merito). C’è poi tutto il mondo delle società partecipate, giuridicamante di natura privata – quindi non qualificabili come amministrazioni pubbliche – ma che svolgono funzioni integralmente pubbliche. Tenuto conto di queste avvertenze, si possono stabilire tre ordini di classificazioni, da cui deriva un numero complessivo di enti e di addetti che può essere, a seconda delle necessità di studio, sommato oppure tenuto distinto:
- le unità giuridiche pubbliche (rilevate periodicamente dall’ISTAT);
- l’ordinamento scolastico (rilevazioni MIM e ISTAT);
- le società partecipate (rilevate anch’esse dall’ISTAT, ma con separata aggregazione statistica).
LE UNITA’ GIURIDICHE PUBBLICHE.
Sono 12.780 secondo la rilevazione ISTAT dello scorso 28 dicembre 2020 (vedi qui)
Il numero delle unità giuridiche pubbliche é in diminuzione rispetto a una precedente rilevazione relativa all’anno 2015 (vedi), soprattutto in relazione alla diminuzione dei Comuni.
INFOGRAFICA-IST-PUBBLICHE anno 2015
Il dato relativo ai dipendenti delle Amministrazioni territoriali è drammatico se confrontiamo il dato 2020 (66.011, 66.142, 370.072 e 16.667) con quello presente nel rapporto Cassese (vedi) del 1993 di 737.499 dipendenti:risultano approssimativamente più di 200mila dipendenti in meno, dato da valutare anche rispetto al poderoso carico di ulteriori competenze che la legge n. 59/1997 (cosiddetta Bassanini) riversò sul sistema degli Enti locali.
La disarmante linea di tendenza “a scendere” dei dipendenti degli enti territoriali – fatta di progressivi pensionamenti non assistiti da idoneo turn-over e conseguente invecchiamento del personale rimasto in servizio – è confermata dai dati del Conto Annuale 2012 ( vedi qui) della Ragioneria Generale dello stato per gli anni 2007/2001.
L’elenco analitico per l’anno 2022 delle unità istituzionali della pubblica amministrazione è presente sul sito ISTAT (clicca qui).
L’ORDINAMENTO SCOLASTICO
Come noto le scuole italiane si dividono in scuole pubbliche e scuole private, comunque all’interno di un ordinamento generale degli studi conformato come sotto sintetizzato:
Un’ulteriore distinzione va fatta fra istituzioni scolastiche e istituti scolastici (scuole). Le istituzioni scolastiche sono le unità gestionali di riferimento, con al vertice un dirigente, e possono raggruppare più scuole. Per cui la consistenze da osservare cambiano a secondo della finalità di un’indagine. Le Istituzioni scolastiche statali sono 8.136, secondo la rilevazione 2022/2023 dell’ufficio Statistica del Ministero dell’Istruzione e del Merito (vedi qui a pagina 3)
Le scuole, invece, sono molte di più. In questo caso il dato è tratto dal portale ISTAT della Pubblica Amministrazione. In tutto circa 55.000 fra pubbliche e private, sono 43.606 le scuole pubbliche (statali e non statali) classificate per cicli d’istruzione.
Ragionando per “centri di responsabilità” si può affermare che le “unità aziendali pubbliche” dedicate ai servizi alla collettività siano circa 21.000 in Italia (sommando le 12.780 del paragrafo precdeente alle 8.136 istituzioni scolastiche). Tuttavia, anche questo dato può essere fuorviante ove si consideri che molti servizi alla collettività vengono resi da imprese private partecipate da amministrazioni pubbliche.
LE SOCIETA’ PARTECIPATE
L’ISTAT certifica (vedi qui) le società partecipate nel modo seguente:
Rinviando alla rilevazione ISTAT indicata, pare significativo il dato secondo cui le società partecipate direttamente da una pubblica amministrazione sono il 62,4% del totale presente nel prospetto, per un totale di 587.449 addetti. Questi quasi 600.000 lavoratori vanno, pertanto, aggiunti ai 3,5 milioni di lavoratori formalmente “pubblici”, in quanto anch’essi svolgono un lavoro dipendente a favore della collettività. Ma vi è un ulteriore dato dirompente: il rapporto afferma letteralmente che “…su 5.622 imprese attive partecipate, 3.791 sono partecipate direttamente da almeno un’amministrazione pubblica regionale o locale oppure sono appartenenti a gruppi che hanno al proprio vertice un ente territoriale (partecipate locali). Esse impiegano 410.784 addetti“. Ciò significa che il numero di lavoratori dipendenti “privati” dalle partecipate locali E’ SUPERIORE al numero di dipendenti “pubblici” da queste dipendenti (vedi la prima tabella in alto). E’ un meraviglioso “assist” ad operazioni di sotto governo con riguardo alle assunzioni senza concorso.