E’ stato presentato lo scorso 7 novembre alla Camera dei deputati il “Rapporto SVIMEZ 2017 sull’economia del Mezzogiorno”. Rinviamo al sito dell’Istituto in questione – vedi – l’approfondimento e i commenti dei media sui contenuti di tale rapporto e ripubblichiamo qui sotto l’introduzione e la sintesi di tale rapporto (completata da dati statistici).
Due elementi forti traspaiono dal rapporto 2017: il primo è costituito dalla dimostrazione che il Sud, pur nel perdurante gap con il resto della Penisola, procede tuttavia nelle grandezza macro-economiche a una velocità praticamente uguale al resto del Paese. Si vedano qui i dati dell’incremento del PIL
e dell’incremento di export e investimenti
Eguale risultato si osserva nelle dinamiche occupazionali, in cui i giovani laureati del Sud hanno difficoltà, sicuramente superiori, ma in tutto simili quanto a logica e dinamica a quelle dei coetanei del resto del Paese.
Ciò che invece del rapporto dovrebbe diventare lievito politico è la raffigurazione delle opportunità che si “spalancano” alla crescita dell’economia del Sud e che andrebbero coltivate e perseguite con fermezza e tenacia. Una su tutte: la posizione centrale dello Stivale – e del Sud in particolare – al centro del Mediterraneo: già il rapporto del 2014 ricordava come “un terzo del commercio mondiale transita nel Mediterraneo; le esportazioni asiatiche, soprattutto cinesi, raggiungono i mercati europei e americani in prevalenza attraverso rotte che passano da Suez e Gibilterra” (vedi ). Sarebbe ed è questa un’occasione straordinaria di crescita, non solo per il Sud, ma per l’intero Paese, che avrebbe la possibilità di intercettare il traffico delle merci che procede invece verso i porti di Rotterdam e di Amburgo. Il Rapporto di quest’anno afferma in tal senso che “la circolazione di competenze su questo settore tra l’Italia e i paesi del Mediterraneo favorirebbe la penetrazione delle imprese italiane nelle partite infrastrutturali della connettività tra Nord Africa e Africa subsahariana“. E’ tuttavia necessario e vitale procedere alla “creazione di un sistema integrato della portualità e della logistica italiana” che colleghi le reti portuale, aeroportuale, ferroviaria e stradale in un tutt’uno ragionato ed efficiente . In questa prospettiva l’istituzione delle ZES nei principali porti del mezzogiorno (vedi qui approfondimento sulle ZES).
Sarà in grado un sistema istituzionale quale quello italiano – caratterizzato da dispersione ed entropia delle funzioni svolte da Stato, Regioni, Aree metropolitane e Comuni – di indirizzare un piano coordinato di politiche pubbliche verso un tale obiettivo sfidante? L’ottimismo della volontà impone di avere fiducia, non dimenticando mai la frase con la quale si chiude la sintesi del rapporto SVIMEZ 2017: “la geografia è un destino solo se ci si rassegna a subirla”…..potremmo aggiungere noi: “la geografia è un destino solo se si è capaci di gestirla“.
. SVIMEZ rapporto 2017_Inroduzione e sintesi