Replichiamo qui sotto la recensione del prof. Guido Melis al nuovo libro di Bernardo Giorgio Mattarella “Burocrazia e riforme”, apparsa sulla rivista di diritto pubblico on line “Amministrazione In Cammino”. Il riferimento diretto al percorso logico, umano e concreto del ciclo di riforme sviluppatosi nel corso della XVII legislatura – che ha visto Mattarella come protagonista nella sua qualità di Capo dell’Ufficio legislativo del Ministero della Pubblica Amministrazione e della Semplificazione – ci incuriosisce, perchè testimonia anche di un pensiero intellettualmente onesto, al punto da far trasparire, come chiosa Melis nel finale, “pur nelle pieghe di una scrittura controllatissima che poco concede alla polemica, il pessimismo della ragione del suo autore“.
Ecco, leggeremo anche noi questo testo, ansiosi come siamo di capire quali siano i meccanismi reali che portano e hanno portato tanti riformatori nel secondo dopoguerra sulle secche perenni del “non realizzato”.
Uno su tutti, comunque, il nostro rovello: qual’è la benedetta ragione per cui, non dico i politici da cui te lo aspetti, ma una cospicua parte del mondo accademico non comprenda ancora che la “fallita” riforma della dirigenza, così come era congegnata, era pura follia; perchè destrutturava totalmente la stabilità del rapporto d’ufficio dei dirigenti pubblici italiani arrecando così un danno definitivo a quel principio di imparzialità che la Costituzione pose a presidio, non della casta, ma dei cittadini.
Recensione Melis “Burocrazia e riforme” – Mattarella