Paolo De Ioanna, scomparso nell’agosto dello scorso anno, oltre che famoso grand commis dello Stato, capo di Gabinetto dei ministri Ciampi e, in seguito, Padoa-Schioppa, faceva onore alla nostra Associazione “Nuova Etica Pubblica” in qualità di membro del Comitato scientifico.
Riproponiamo di seguito quelli che ci sembrano gli interventi più significativi del suo pensiero intorno ai temi a lui più cari: bilancio dello Stato, politiche pubbliche, spending review, ruolo delle pubblica amministrazione nello sviluppo del Paese, Europa. Senza pretesa di effettuare una sintesi esaustiva, i temi sempre toccati e argomentati da De Ioanna attengono ai danni di una politica “di austerità” senza orizzonti e senza prospettive e alle due condizioni necessarie per lo sviluppo della produttività generale di un sistema economico e del PIL : 1: la buona qualità della “regolazione pubblica” (leggi, regolamenti, conseguente certezza dei diritti e dei doveri per gli operatori economici) ; 2: un massiccio ricorso agli investimenti pubblici di qualità (il cui effetto moltiplicatore è pari al 2,5-3 volte la spesa effettuata e che quindi “ripagano” sempre gli equilibri della finanza pubblica a distanza di pochi anni). La condizione necessaria perchè ciò avvenga è rappresentata dall’efficienza e dalla qualità della pubblica amministrazione, il cui perimetro di intervento non va ridotto ma implementato, uscendo dalla “retorica degli sprechi” (che pure ci sono, ma non debbono costruire pretesto per intavolare affermazioni di principio sulla necessità di uno “Stato leggero”). La sua analisi non si esaurisce sui confini di casa nostra, ma spazia verso le pubbliche amministrazioni dei Paesi più avanzati, che hanno dedicato nel secondo dopoguerra energie politiche ed intellettuali di prim’ordine ai temi della riforma dei sistemi amministrativi. Senza una pubblica amministrazione forte e capace di attuare politiche pubbliche, in primis la buona regolazione del mercato e gli investimenti di qualità, l’Italia non si libererà dalla sua condizione di bassa crescita. Sulle riforme legate al nome della ministra Marianna Madia valgano le considerazioni brucianti di un suo articolo del 2015 “La riforma della PA in via di attuazione appare come una grande conference call virtuale, dove si sono dati appuntamento tutti i giuristi e i politici”….”se non si mettono a fuoco le cause profonde dei fallimenti di questi anni, (la riforma) potrebbe risultare un’ennesima fuga dalla realtà“.
Sull’Europa e sull’incombente deficit di solidarietà fra i Paesi membri ricordiamo e diamo conto delle sue considerazioni deluse e perplesse (senza recedere, tuttavia, di un solo millimetro dall’ideale europeo, per il quale egli si è speso concretamente per decenni, soprattutto nella fase di entrata nell’euro, come collaboratore diretto di Carlo Azeglio Ciampi).
La Valutazione delle politiche pubbliche e delle pubbliche amministrazioni come occasione di promozione del senso di appartenenza nei dirigenti e dipendenti delle amministrazioni pubbliche.
La gestione dei bilanci pubblici e della spending review con il necessario collegamento fra spesa e performance che proprio lui testimonia essere stato l’idea iniziale da lui concepita nel 2006 insieme al Ministro MEF Tommaso Padoa Schioppa nel promuovere l’introduzione del bilancio per missioni e programmi.
Lo Stato lo conosceva bene Paolo De Ioanna, lo aveva studiato e praticato con amore e con rispetto. Ciò lo colloca lontano anni luce da quelle scuole milanesi/settentrionali che da decenni predicano il verbo del “Meno Stato e più mercato” e non hanno ancora compreso che l’assurda ideologia di un’inesistente dicotomia “morale” fra Stato e mercato fa male proprio al sistema della libera impresa, come, ad esempio, negli U.S.A. sanno benissimo.
Sicuramente De Ioanna ha viaggiato per la sua intera vita di splendido civil servant su sponde di pensiero completamente opposte.
Giuseppe Beato
- Video intervento al convegno 21 aprile 2017 alla Camera su “La forma di governo e la riforma dell’amministrazione – clicca a 1h e 10 min
- Video intervento al convegno del 21 marzo 2017 sull’Amministrazione federale U.S.A. e sul tema della valutazione delle politiche pubbliche e della performance;
- Intervento al Seminario SVIMEZ del maggio 2016 su “Bilancio per missioni e programmi e valutazione dei risultati (pag 979);
- Video intervento al Convegno “Politiche pubbliche e territorio: decisori in rete” del 1 novembre 2015 sugli investimenti pubblici sul territorio, fondi europei e solidarietà fra Stati;
- Un suo articolo su “la Repubblica” del 19 ottobre 2015 sulla riforma Madia: “Una cura senza diagnosi”;
- Un suo articolo su “La Repubblica ” del 15 giungo 2015: “Come valutare i dirigenti pubblici”;
- Video ed articolo dell’anno 2013: spiegazioni su come si gestisce la spending review con un “lavoro da orologiai e non da tagliaboschi“.