Giungono segnali agrodolci sul fronte dell’economia italiana del 2019, a leggere La Repubblica Finanza dello scorso 23 dicembre. Si susseguono titoli che, da una parte evocano catastrofi (“Il Nord spegne i motori dell’industria“), mentre altri inducono a ottimismo: “La borsa dribbla la crisi“, “Dividendi delle società partecipate statali: un tesoro da 9 miliardi“, “Fibre ottiche con sistema 5G che seguirà il 75% degli italiani, superando il concetto di rete domestica wireless” “Tariffe del gas in discesa, tariffe autostradali congelate“.
A leggere il contenuto degli articoli, per esempio quello sul calo della produzione industriale al Nord, si comprende bene che alla fine è sempre lo Stato – inteso come programmatore, gestore ed esecutore di politiche pubbliche – ad essere protagonista (più spesso nel male) delle vicende economiche; basti riportare la dichiarazione del presidente di Assolombarda Carlo Bonomi: “I motivi che ci hanno portato ad essere gli ultimi in Europa sono dovuti all‘assenza di una politica industriale“. Esiste lo Stato in questo Paese?
Dividendi 2019 delle società pasrtecipate dello Stato
Con la Fibra 5g si manda in soffitta il wireless domestico