La Ragioneria Generale dello Stato è l’ufficio pubblico che forse più di tutti attira le attenzioni di politici e studiosi. I politici usano vedere in questo dipartimento del MEF, per un verso, il severo e detestato erogatore dei “non si può”, per altro verso un comodo e sicuro appiglio giuridico-contabile in fase di predisposizione dei disegni di legge e di esame parlamentare, perché, una volta “bollinato“, qualunque timore di “sforare” l’articolo 81 della Costituzione è considerato da chiunque come definitivamente superato. RGS conserva una centenaria tradizione di “Cerbero” che ha spesso provocato fieri e persino violenti risentimenti (vedi qui una piccola rassegna).
Era in gioco anche un’agguerrita schiera di accademici studiosi della pubblica amministrazione italiana che per molto tempo non ebbe simpatia per la Ragioneria Generale dello Stato. Per vari motivi fra i quali: a) la titolarità dei controlli preventivi e “di opportunità” di tutti gli atti degli uffici centrali dello Stato, che essa detenne per circa un secolo fino al loro definitivo indebolimento (si veda qui); b) per un certo “stile” autoritario ereditato soprattutto dalle leggi fasciste che la costituirono come centro e baricentro di tutta la pubblica amministrazione; c) per un’atavica resistenza, fino a fine anni ’70, a concepire il bilancio dello Stato non come atto isolato da qualunque contesto, ma come parte e derivazione di una più ampia visione socio-economica da tradurre nellla programmazione pluriennale delle attività pubbliche.
Di più non è qui il caso di approfondire, visto il ricco contenuto della recensione che il prof. Guido Melis ha scritto nel numero di marzo 2023 de “La rivista giuridica del Mezzogiorno”, in margine al libro della prof.ssa Rita Perez “Il controllo degli enti pubblici. Storia della Ragioneria Generale dello Stato” – Il Mulino, 2021. Riprendiamo qui sotto tale recensione, non mancando di notare che pare verificarsi un cambiamento di orientamento nella valutazione del ruolo di RGS nella burocrazia della Repubblica; cambiamento che si mostra evidente nelle affermazioni finali di tale recensione (che a loro volta riprendono il pensiero dell’autrice): “Il potere del Moloch creato nel 1869 si è di molto attenuato. In compenso la Ragioneria è diventata – cito le parole di Rita Perez – parte decisiva «nel processo legislativo che determina la nuova spesa e protagonista […] della procedura di bilancio». L’epoca del dominio incontrastato dei conti e della gelosa tutela della spesa si sta trasfigurando in una attività moderna dalle molte diverse finalità e dalle molteplici funzioni“.
RITA PEREZ Il controllo dei conti pubblici.