Il Dipartimento di lettere e culture moderne dell’Università “La Sapienza” di Roma ha organizzato la presentazione on line del testo di Guido Melis “La storia delle Istituzioni” (editore Carocci”). I contenuti di un libro con un tale titolo non hanno per oggetto le istituzioni, bensì la “storia della storia” delle istituzioni, ovverosia “come” si è progressivamente affermata nel nostro Paese una disciplina negletta in precedenza: la ricostruzione storica, da un punto di vista non esclusivamente giuridico, dell’evoluzione delle nostre istituzioni.
Nel libro sono ricostruiti i percorsi e i protagonisti attraverso i quali si è infine realizzato un modo nuovo – interdisciplinare – di narrare la burocrazia del nostro Paese. Aggiungiamo noi, mai con intenti derisori e superficiali, ma sempre con la coscienza e la misura intellettuale di chiedersi i tanti perchè che costellano la lettura di quel campo minato che è la pubblica amministrazione del nostro Paese.
Essendo poi Guido Melis uno di coloro che hanno “costruito” negli ultimi 50 anni la storiografia delle nostre istituzioni, le vicende e i protagonisti di questa avventura si stagliano in misura non minima nel contesto della sua storia personale di studioso.
Alla presentazione, coordinata da Antonella Meniconi, hanno preso parte Giovanni Solimine, Sabino Cassese (minuto 15), Stefano Vitali e Marco Meriggi.
L’ autore (che ha preso la parola a 1h e 27 minuti) ha dedicato il maggior tempo della sua esposizione a due concetti: la necessità che “crollino i muretti” divisori fra discipline diverse nello studio delle Istituzioni e la necessità/amore di utilizzare lo strumento della ricerca archivistica per ricostruire la storia delle amministrazioni pubbliche. In fin dei conti – non sappiamo se l’autore se ne sia reso cosciente – sul secondo aspetto si è trattato di una “lode alle carte” e al loro potere esplicativo. Oggetti, le carte, insopportabili per la collettività degli utenti della burocrazia, ma anche, in latitudini diverse, raffinati strumenti parlanti per i burocrati. Una sotterranea alleanza fra storici seri e burocrati attenti.
Di seguito la videoregistrazione del convegno.