Confessiamo un debole per Carlo D’Orta; sicuramente perchè è un collega dirigente pubblico che, una volta in pensione, si è reinventato fotografo conseguendo risultati brillantissimi. Il secondo motivo è che – fin dall’epoca della sua collaborazione con Vito Tenore col volume “I palazzi del Potere” – il suo specifico di fotografo d’arte divenne la rilettura delle immagini dei palazzi pubblici, attraverso la messa in evidenza di particolari che ne reinventano profili e personalità. Ricordiamo in tal senso la sua mostra dell’anno 2018 all’Archivio di Stato sui palazzi dell’EUR (vedi qui). Continua a leggere