Ennio Flaiano
Pescara 1910 – Roma 1972
Autore di aforismi fulminanti, raccolti in due volumi: “Autobiografia del Blu di Prussia” e “Diario degli errori“.
- A furia di leccare qualcosa sulla lingua rimane sempre.
- Gli italiani corrono sempre in aiuto al vincitore.
- Se non si e’ di sinistra a vent’anni e di destra a cinquanta, non si e’ capito niente della vita…
- I nomi collettivi servono a fare confusione. “Popolo, pubblico…”. Un bel giorno ti accorgi che siamo noi; invece credevi che fossero gli altri.
- L’italiano ha un solo vero grande nemico: l’arbitro nelle partite di calcio, perché emette un giudizio.
- Se i popoli si conoscessero meglio si odierebbero di piu’.
- Oggi il cretino è pieno di idee.
- L’italiano è una lingua parlata dai doppiatori.
- L’inferno di Dante è fatto da italiani che rompono i coglioni ad altri italiani.
- L’italiano è mosso da un bisogno sfrenato d’ingiustizia.
- Lei è comunista, io aristocratico, tutte e due odiamo il popolo: la differenza è che lei riesce a farlo lavorare.
- Io comunista? Non posso permettermelo. Non ho i mezzi.
- L’insuccesso mi ha dato alla testa.
- In Italia non esiste la verità. La linea più breve tra due punti è l’arabesco. Viviamo in una rete di arabeschi.
- La psicanalisi, cara signora, è una pseudo-scienza inventata da un ebreo per convincere i protestanti a comportarsi come cattolici.
- In Italia, diceva un americano a un altro, i polli girano crudi per strada.
- Questo popolo di santi, di poeti, di navigatori, di nipoti, di cognati.