Riprendiamo qui sotto integralmente un intervento di Tito Boeri e Luigi Guiso, pubblicato sulla Voce.info a proposito della perdurante latitanza dello Stato ad istituire un valido servizio di informazione ai cittadini sull’entità della propria pensione futura. Si tratta di utilizzare il sistema informatico dell’INPS – ma non solo, perché é necessario anche un indispensabile lavoro professionale agli sportelli con il pubblico – per simulare, a legislazione vigente, quello che sarà il possibile trattamento di pensione di vecchiaia. In tempi ormai andati di bagordi finanziari, le pensioni, percepite magari a 57 anni di età, venivano calcolate col sistema retributivo, costituivano una garanzia futura anche per chi aveva all’epoca 40 o 50 anni, per cui non era necessario informarsi sul trattamento futuro. Oggi invece è ormai sulla scena la generazione dei nati dopo il 1970, per la quale il futuro non è affatto garantito. Questa generazione ha il diritto di conoscere, come singoli, quale sarà il proprio futuro economico. Nell’articolo di Boeri si parla giustamente di “patto generazionale corrotto”, di “ignavia di Stato”, di “scuse” avanzate dal Governo per evitare una cosa molto semplice e facilmente prevedibile: che un’intera generazione di quarantenni scopra presto sulla propria pelle che le sue pensioni future saranno al limite della sussistenza e che, quindi, proponga con violenza una questione di disparità di trattamento fra generazioni. Ma le esitazioni e i rinvii non servono a nulla: la partita delle pensioni, della loro sostenibilità e del trade off fra sostenibilità e trattamenti minimi dignitosi è ancora tutta da giocare.
Tito Boeri & Luigi Guiso – Ignavia di Stato