Nel nostro Paese la materia del diritto del lavoro non trova mai pace, nonostante il principio posto dell’articolo 1 della Carta Costituzionale (“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”); non si è mai pervenuti a un assetto regolativo avvertito come “giusto” e ben funzionante. Addirittura il diritto del lavoro ha avuto i suoi martiri, solo a pensare a Ezio Tarantelli, a Massimo D’Antona o a Marco Biagi, assassinati a causa delle idee che professavano e difendevano. Continua a leggere