C’è una cittadina di un Paese UE che venti anni fa decise di venire a vivere in Italia. Qui completo’ tutti i cicli scolastici, qui oggi lavora (da 9 anni) e qui assolve ai suoi obblighi fiscali. Uno pensa che, date le premesse, dovrebbe avere accesso libero e tranquillo ai benefici del nostro welfare sanitario.
Ma così non è. Continua a leggere