I comuni cittadini non sanno nemmeno chi è. Invece, Manlio Cerroni – detto, alternativamente, “il supremo” da chi ne godeva i favori e lo temeva, oppure “Er monnezza” – è stato per 40 anni uno degli uomini più potenti della capitale, essendo il padrone e gestore della discarica di Malagrotta. Negli articoli pubblicati da vari giornali nel giorno del suo arresto è sintetizzata una sorta di “epopea ingloriosa”, nella quale il potere finanziario di un privato riesce a condizionere, coinvolgere, frenare, strumentalizzare i protagonisti della politica della Capitale, non importa di quale partito. Un sistema di condizionamenti, pressioni, prebende costruito ad arte per amministrare e incrementare il proprio patrimonio finanziario. Una capacità di infiltrazione negli stessi palazzi giudiziari capace di far sparire due volte gli atti dell’inchiesta. Nell’amministrazione regionale, davanti a un singolo privato, all’opera una politica “debole” ed i suoi dirigenti amministrativi, scelti e selezionati da questa politica debole. Pronti a vendere la loro “dignità ed onore” per un piatto di lenticchie. Quale possibile ragionamento sull’imparzialità della pubblica amministrazione è solo azzardabile in un tale contesto di rapporti incestuosi?
ARRESTO – Il Fatto quotidiano 10 gen 2014
ARRESTI – L’Espresso 10 gen 2014
ARRESTO – La Repubblica 10 GEN 2014
INCHIESTA de L’ESPRESSO – ottobre 2012
I CESTINI NATALIZI Corsera 21 gennaio 2014
La TV di CERRONI – Il Fatto quotidiano 16 gen 2014
FINAZIAMENTO a Edo Ronchi – Il Fatto quotidiano 13 gen 2014