Per una riforma della Pubblica Amministrazione

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Il documento di Nuova Etica Pubblica con la nostra proposta di riforma della Pubblica Amministrazione italiana.

 Per una riforma della Pubblica Amministrazione – Nuova Etica pubblica

Corruzione e dirigenza precaria

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Comincia a farsi strada – nelle pieghe degli articoli di qualche grande Organo di stampa – il concetto costituzionale secondo cui la precarizzazione della dirigenza pubblica attraverso l’esondazione di incarichi a tempo determinato senza concorso e un’applicazione futura dei ruoli unici della dirigenza come anticamera di licenziamenti sia un pericolosissimo “aiuto” all’aumento della corruzione negli appalti pubblici e al predominio della cattiva politica.

Pubblichiamo l’articolo del “Fatto quotidiano ” di ieri 7 aprile 2015 che riprende concetti ben noti a chi frequenta il nostro sito.

Amministrazione clientelare per legge

La riforma della pubblica amministrazione e il regime della dirigenza pubblica.

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Non convince la riforma del regime della dirigenza pubblica contenuto nel ddl n. 1577/2014. Fervono dibattiti, dichiarazioni pubbliche e convegni dove i relatori si impegnano a delineare una figura ideale del dirigente pubblico che non corrisponde per niente al ruolo che questi ricoprono e svolgono negli altri Paesi avanzati; le parole d’ordine pronunciate dai più sono: “privatizzare il rapporto d’impiego del dirigente” “omologare il suo stato di servizio a quello dei dirigenti privati”. Principio generale  condivisibile – pur nell’alveo degli articoli 97 e 98 della Costituzione – salvo andare ad esaminare nel concreto come il disegno di legge sta andando a declinare  tali principi. Segnaliamo in proposito le condivisibili osservazioni sviluppate da Alfredo Ferrante, Presidente dell’Associazione allievi della Scuola superiore della PA sul sito “Le formiche. net ” – vedi qui: Il giro di boa della riforma della PA: un bilancio amaro. La preoccupazione – meglio, la sicurezza – é che, cavalcando l’onda di una fortissima disaffezione dell’opinione pubblica verso un’Amministrazione pubblica  non all’altezza del proprio ruolo fondamentale – una classe politica disattenta e superficiale sia decisa a precarizzare definitivamente lo status della dirigenza pubblica (vedi qui), senza un vero disegno di fondo di ripensamento complessivo della Pubblica amministrazione.