Gentili colleghi,
Domani, Bologna ricorderà l’orribile strage del 2 agosto 1980.
Difficile trovare parole nuove, non consunte da riti necessari ma inesorabilmente esposti a interpretazioni retoriche.
Nondimeno, la memoria di quel dolore collettivo va coltivata con tenacia, come istanza inesausta di verità, come esortazione incessante e definitiva a espellere la violenza dal sistema delle relazioni umane.
Nessun fine la giustifichi, dal più scellerato (di certo, fonte di ispirazione di quella stagione) al più nobile che ne risulterebbe comunque contaminato.
Per rimanere umani, occorre una manutenzione continua.
Michele Salomone