Di seguito all’anteprima di ieri, presentiamo qui sotto il testo ufficiale della proposta di legge – Atto Camera n. 1071 / 2018, a cura dei deputati D’Uva e Molinari. Interessantissima anche la proiezione pubblica ta sul Sole 24 Ore di oggi dei tagli che conseguirebbero alle pensioni interessate a cura di Antonietta Mundo – clicca qui . E’ ancora da provare l’affermazione più volte ripetuta ed ora presente nel testo della relazione illustrativa secondo la quale il pensionato cui è stata liquidata una pensione col sistema retributivo “percepisce un trattamento totalmente sganciato da quelli che sono stati i suoi reali versamenti alla cassa previdenziale“. Ricordiamo che, per dirigenti in carriera per circa vent’anni, l’ingente importo dei contributi versati finanzierebbe abbondantemente una pensione liquidata col sistema contributivo.
Un Paese privo di memoria ha dimenticato che nell’anno 2000 il governo Amato bloccò la possibilità di opzione fra calcolo col metodo retributivo e calcolo col metodo contributivo perchè tutti i dirigenti stavano optando per il sistema contributivo: chi desidera controlli l’ultima proposizione dell’art. 69, comma 6, della legge finanziaria n. 388/2000- vedi qui – e le considerazioni allarmate dell’allora sottosegretario del min Tesoro, Piero Giarda:” La norma – ha spiegato Giarda – è stata pensata per intercettare una categoria di persone, chiamamoli i rinoceronti, cioè gli alti funzionari dello Stato a reddito elevato che sfruttando le pieghe della riforma Dini avrebbero potuto andare in pensione dal 2001, intascando col metodo contributivo un assegno più consistente di quello che avrebbero preso con il retributivo” (vedi qui).
Esistono studi e proiezioni aggiornate su questo punto dirimente? Il punto sull’equità o meno delle cosiddette pensioni d’oro sta tutto qui.