Riceviamo e diffondiamo un articolo di Angelo Giubileo pubblicato sul sito www.pensalibero.it contenente una proposta di riforma della PA in Italia.
vedi qui “Lineamenti di una PROPOSTA DI RIFORMA DELLA PA in Italia” – clicca qui.
Dopo una descrizione dei contorni macro-economici in cui si colloca la crisi della burocrazia del nostro Paese, Giubileo propone, con felice provocazione intellettuale, di adottare da noi il modello della Special Economic Zone (SEZ o ZES, italianizzando), intrapreso dalla Repubblica popolare cinese a decorrere dal 1978. Tale modello consiste nell’ individuare nel territorio di uno Stato una vera e propria “zona franca” in cui la Pubblica Amministrazione e il sistema delle regole giuridiche deroghino dal sistema generale e sperimentino un metodo originale di sviluppo economico e sociale di quel territorio: la Pubblica Amministrazione, quindi, come volano e ispiratrice di slancio imprenditoriale (sul versante statunitense l’economista Mariana Mazzucato ha analizzato fenomeni simili nel suo testo “Lo Stato innovatore” – vedi qui).
Non deve disorientare lo spunto d’immaginazione di Giubileo, soprattutto confrontando la sua esposizione con la realtà specifica di “cose italiche” in cui – tanto per citare due fra le mille “perle” – sono necessari più di trent’anni per ottenere un provvedimento di sanatoria edilizia o é problema insormontabile spostare un impiegato pubblico da una stanza all’altra dello stesso edificio! Ciò che conta, come in tutte le opere d’ingegno intellettuale, é prefigurare una prospettiva, porre una domanda di fondo: perché no? Ciò obbliga a una conseguente analisi sull’esistente, sui vincoli finanziari e istituzionali che impediscono di “volare” come hanno fatto molti Paesi, non solo la Cina, negli ultimi decenni. Non a caso l’autore cita Guido Carli: “una politica fondata su una legislazione vincolista, sul controllo amministrativo, sull’azione di governo finalizzata alla gestione degli scambi e della produzione, in ultima istanza una politica ispirata da una logica di piano, per essere attuata necessita di uno Stato efficiente, di uno Stato ben strutturato, di uno Stato moderno“.
C’è, pertanto, del solido realismo nell’esposizione del “futuro auspicabile”. Nè potrebbe essere altrimenti: Angelo Giubileo é funzionario pubblico che conosce direttamente in prima persona le storture e i problemi della PA com’è adesso. Ma il suo essere funzionario pubblico dimostra che sono presenti nel corpo della nostra Amministrazione energie intellettuali capaci di dire una parola importante sui nodi della “riforma” da tanto tempo auspicata e mai compiuta.