Walter Tocci: le vicende della Repubblica, della politica e delle pubbliche amministrazioni viste come un tutto.

Non vogliamo  appesantire troppo queste righe di presentazione perché ruberebbero tempo alla lettura di un saggio del senatore Walter Tocci, che trae spunto da una sua relazione al Seminario di studi organizzato dalla rivista Costituzionalismi.it del 16 giugno 2017 su “Mediazione politica e compromesso parlamentare“, gli atti del quale sono ora pubblicati on line – vedi qui.

Pare necessario, tuttavia, evidenziare che una serie di crudeli e coraggiose affermazioni contenute (Le chiamiamo ancora leggi per consuetudine, ma sono contenitori zeppi di coriandoli normativi di diverso colore, taglia e materiale. Prevale di gran lunga l’eterogeneità, nei contenuti perché affastellano gli argomenti più disparati, nel tempo perché prediligono l’intervento a breve termine, nelle motivazioni perché rispondono a suggestioni occasionali o peggio ancora a emergenze spesso costruite ad arte dallo stesso Governo”, Lo spoils system ha restituito il comando a una politica priva di idee, traducendosi in una occupazione corsara del potere. Il blocco delle assunzioni ha impedito il ringiovanimento dei quadri, proprio nel pieno di una transizione cognitiva”, “le burocrazie ministeriali, non riuscendo a governare i processi, suggeriscono a ignari ministri la stesura di nuove norme per sottrarsi alle proprie responsabilità e per proteggersi dai sempre più frequenti contenziosi“, “le Camere dovrebbero dedicare gran parte del loro tempo all’attività di policy analysis, alle inchieste amministrative, alle audizioni di dirigenti e manager, all’ascolto delle forze sociali e della cittadinanza attiva. Basterebbero poche leggi, forse una al mese, rispetto alle attuali due-tre a settimanasono innervate all’interno di un ragionamento di vastissimo respiro, che lega indissolubilmente il manifestarsi di queste anomalie alla crisi della mediazione politica (“una volta il conflitto era volto al riconoscimento reciproco, oggi è mirato all’annientamento dell’avversario“) e all’affermarsi della personalizzazione della politica intorno alla figura di leader carismatici alla lunga sempre prigionieri del loro ruolo. Dall’altra parte, un Parlamento desolatamente privo della sua funzione massima che è quella della “mediazione per le decisioni” , ridotto invece  a cassa di risonanza di decisioni unilaterali prese in altri luoghi. La fotografia di questa situazione ce la dà  la circostanza che i quattro principali leader politici – Renzi, Grillo, Berlusconi e Salvini – sono assenti dall’Aula.

L’altra considerazione sul pensiero di Tocci è anticipata dal titolo di queste note: egli recupera finalmente il senso e le modalità del nesso forte che esiste fra forme e modalità della politica e pubblica amministrazione. Considerare la politica come una sorta di protagonista unico e relegare  la pubblica amministrazione al ruolo di ” peso necessario”, come il parente povero di una grande casa repubblicana, é una falsa idea – radicata nei ceti dirigenti di questo Paese dai tempi dell’unità d’Italia – che puntualmente si ritorce contro qualunque iniziativa politica strategica che ambisca a tramutarsi in politica pubblica efficiente, di qualità e di utilità generale.

La lettura del saggio richiede tempo e concentrazione, ma ne vale la pena.

Costituzionalismo.it – Walter Tocci “Dal troppo al niente della mediazione politica”

 

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